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31 maggio 2011

Libri e Musica | RHAPSODY OF FIRE




Parlare di musica e letteratura non è per niente semplice. Farlo in poche righe è impresa ancor più ardua... mi vengono in mente tantissimi nomi e altrettante opere letterarie (per citarne qualcuna: Zarathustra dei Museo Rosenbach, Journey to the Center of the Earth di Rick Wakeman, Close to the Edge -ispirato a Siddartha- degli Yes, Passio Secundum Mattheum dei Latte e Miele, Ulisse della PFM, Voci dalla Terra di Mezzo dei Lingalad, e chi più ne ha più ne metta). 

CARMELO BENE su JAMES JOYCE


CARMELO BENE



Nel macrocosmo del Novecento, la produzione scritta di Carmelo Bene occupa un posto del tutto particolare: decentrata, obliqua, in equilibrio precario; la sua è una voce sola, sulfurea eppure acuminata, plagiante e al tempo stesso del tutto originale. 

Ci ha lasciato in sostanza due romanzi: il monumentale Nostra signora dei Turchi e Credito Italiano, peraltro incompiuto e rintracciabile a brandelli solo nei Classici della Bompiani. 

30 maggio 2011

ANNIE LEIBOVITZ







Tre foto, tre capolavori, una minima parte del lavoro straordinario di Annie Leibovitz, artista statunitense nata nel 1949.

Recensione | Altai (Wu Ming)

Vi avevo già parlato della sindrome da ottimo libro (cfr. “54” di Wu Ming), ma non avevo precisato che la sindrome si acuisce in modo spropositato, quando il libro che si vuole leggere è... un seguito! 

In effetti, quando ho finito di leggere “Q” di Luther Blissett, stavo per mettermi a piangere. Non potevo sopportare che fosse finito e non mi ha consolato pensare che ciò che è perfetto deve essere anche tale. Sta di fatto che avevo un certo timore a leggere questo libro, timore, neanche a dirlo, infondato.

AND THE WINNER IS ...



Primo giorno della settimana e come sempre, torna l’editoriale.

L’edizione di quest’anno del Premio Campiello ha i suoi cinque libri finalisti:

“Disegnare il vento” di Ernesto Ferrero, Einaudi

“L’ultima sposa di Palmira” di Giuseppe Lupo, Marsilio

“Se tu fossi qui” di Maria Pia Ammirati, Cairo Editore

“Di fama e di sventura” di Federica Manzon, Mondadori

“Non tutti i bastardi sono di Vienna” di Andrea Molesini, Sellerio

27 maggio 2011

Iniziative | LEGGIAMO UN LIBRO?



Salve Readers!


Il nostro sito vorrebbe organizzare a Latina un gruppo di lettura ma prima dobbiamo raccogliere le adesioni.
 


Vi terremo aggiornati sui prossimi sviluppi ma, abbiamo pensato, perché non cominciare dalla nostra panchina preferita?


Recensione | IL GUARDIANO DEGLI INNOCENTI (Andrzej Sapkowki)

Andrzej Sapkowski è ritenuto da molti uno degli autori di fantasy contemporaneo con più talento. I romanzi, che hanno in Geralt di Rivia il protagonista, sono stati tradotti in tutto il mondo, ed adattati nella serie di videogames “The Witcher” ed alla fine sono sbarcati anche in Italia.
                                              
L’editore Nord, ha deciso di presentarlo nel bel paese, partendo non dai romanzi, ma dalla prima e più acclamata raccolta “Il Guardiano degli Innocenti”. I 6 racconti sono stati pubblicati da Sapkowski negli anni, sul magazine polacco Fantastyka.

Recensione | LA SCOPA DEL SISTEMA ( David Foster Wallace)

Devo dire che mi sto cimentando in un’impresa ardua. Probabilmente ci sarebbero altre persone più adatte a farlo e sicuramente mi pioveranno delle critiche addosso, ma eccomi qui, a recensire questo libro.

Ho già raccontato, in un’altra recensione, la folgorazione che ho ricevuto leggendo David Foster Wallace, ora, sono qui per parlarvi de La scopa del sistema.

26 maggio 2011

News| A giugno, Fanucci cala tre assi




Uscirà in tutte le librerie un’antologia firmata dal maestro Richard Matheson: I migliori racconti, 288 pagg – 5 euro, è un raccolta di racconti brevi in cui si alternano atmosfere di terrore e disagio esistenziale. I titoli di alcuni racconti contenuti nell’antologia: Duel, Tehe box, La casa impazzita..

Un viaggio nel mondo degli ebook | Intervista a Marco Croella di Simplicissimus Book Farm





Se vuoi avere la possibilità di conoscere meglio il mondo degli ebook; ti conviene cliccare su

BENVENUTA ELENA!


La famiglia Reader’s Bench si allarga, domenica è nata Elena, figlia della nostra Floriana Villano. Tutto lo Staff si unisce e le fa i migliori auguri!

25 maggio 2011

CI STIAMO FACENDO BELLI, PER VOI!


Cari Readers,
vi ricordate? Vi avevamo chiesto di indircarci i cambiamenti da adottare per Reader's Bench, ora i vostri suggerimenti si sono uniti alle nostre idee, alla creatività di Adele Zolea ed è nato il nuovo template di Reader's Bench!

Oggi siamo costretti a "chiudere" per la manutenzione del sito ma domani torneremo con i nostri articoli e il concorso che vi avevamo promesso.

Perdonateci, torneremo online prestissimo!

Nella speranza che il nuovo template vi piaccia, vogliamo ringraziare Adele, per la sua professionalità e per la pazienza.... non è stato facile per lei dar retta a tutte le richieste dello Staff.

Una buona giornata Readers!


24 maggio 2011

I VICERE' di ROBERTO FAENZA



I Viceré di Roberto Faenza è un film del 2008, vincitore di quattro David di Donatello. Il film è uscito sia nelle sale che, in versione più lunga, in televisione ed è la trasposizione del capolavoro di De Roberto.

Recensione | I VICERE' ( Federico De Roberto )

Nella Sicilia arcaica e sonnolenta della seconda metà dell'ottocento, si snodano le vicende della potente famiglia degli Uzeda di Francalanza, discendenti dei viceré spagnoli ai tempi di Carlo V. 

Ritratto di una famiglia grande e corrotta, iniqua e prepotente, e al tempo stesso ricognizione storica e simbolica dell'unificazione d'Italia; il romanzo di De Roberto accoglie in sé molte definizioni, molti risvolti: è un tentativo di assimilazione storico letteraria che in Italia, effettivamente, ha pochi epigoni, sia come impostazione strutturale (è un romanzo storico a tutti gli effetti) sia come ambizione (raccontare un microcosmo in chiave decadente/verista). 

23 maggio 2011

GIOVANNI FALCONE



« La mafia non è affatto invincibile. È un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha avuto un inizio, una sua evoluzione e avrà quindi anche una fine. Piuttosto bisogna rendersi conto che è un fenomeno terribilmente serio e molto grave e che si può vincere non pretendendo eroismo da inermi cittadini, ma impegnando in questa battaglia tutte le forze migliori delle istituzioni. »

Recensione | PREVISIONI DEL TEMPO ( Wu Ming )

Ci sono libri che nascono per un fine e non parlo di coinvolgere il lettore, farlo entusiasmare... o vendere milioni di copie e far guadagnare tanti soldi al suo autore.

Ci sono romanzi (in questo caso romanzo breve o racconto lungo), che non hanno il solo scopo di intrattenere, ma di informare, di denunciare. 

Uno di questi romanzi è Previsioni del tempo ed è scritto dal collettivo Wu Ming.

NOTIZIE DA UN ALTRO PIANETA



Iniziamo la settimana con il nostro editoriale che non poteva non occuparsi di ebook. Il nuovo formato digitale del libro che tanto ha fatto parlare il web negli ultimi giorni.


La prima notizia è infatti dello scorso 20 maggio ( fonte News Live 24): Amazon annuncia che ad oggi risultano più venduti i libri in formato ebook piuttosto che quelli in formato cartaceo.

20 maggio 2011

Readers On Tour | Fate un giro con noi! ( Franz e Claretta)



Sveglia alle sette questa mattina, colazione abbondante e poi via, di corsa, fino al Lingotto! Missione: Salone Internazionale de Libro di Torino.


Indossiamo tutti le polo nuove di zecca, il caldo è afoso, ma noi siamo pronti a tutto! La fila è interminabile già alle 9.30 del mattino ma noi, grazie al fatto di aver acquistato i biglietti online, rimaniamo in attesa per poco.

CARTOON ON THE BENCH | IL SALONE DEL LIBRO


 a cura di Mattia Galliani


Readers On Tour | Incontro con Susanna Tamaro al Salone Internazionale del Libro di Torino ( Eleonora e Davide )


Tra i mille appuntamenti che si potevano seguire alla Fiera del Libro di Torino solo per il sabato 14 maggio, ne ho scelto uno: la presentazione dell’ultimo libro di Susanna Tamaro, “Per sempre”.



Susanna Tamaro è una tra le più note scrittrici italiane e anche una delle mie preferite quindi mi sono diretta con largo anticipo alla sala dove si teneva l’incontro per poter prendere posto in una delle prime file.


Readers On Tour | MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA di TORINO





TORINO: IL NOSTRO MIGLIOR COLPO ( Claudio)




Come in molti sapete siamo stati a Torino per il Salone Internazionale del Libro e nonostante  il poco tempo a disposizione (siamo partiti venerdì 13 e tornati domenica 15) il nostro viaggio è stato un’occasione per conoscere una nuova realtà: Torino. La città dove è ambientato “Cuore”; la città dove Salgari fantasticava dei caldi mari tropicali le avventure della tigre di Mompracem.



Ma soprattutto a Torino è stato il set di uno dei miei film preferiti: “Un colpo all’italiana”, The Italian Job, del 1969 diretto da Peter Collinson.


19 maggio 2011

Libri e Cinema | BRAM STOKER'S DRACULA, a film by Francis Ford Coppola



Dracula è un film scritto, diretto e prodotto da Francis Ford Coppola del 1992. Vincitore di tre premi Oscar per miglior trucco , costumi e montaggio è tratto dal romanzo di Bram Stoker del 1890 e proprio per sottolineare la fedeltà all’originale che Coppola lo intitolerà Bram Stoker’s Dracula.



La scelta venne fatta anche per differenziarlo da tutte le altre trasposizioni, prima fra tutte quella di Nosferatu, il film di Murnau del 1922.


Eppure se l’intento di Coppola era quello di rispettare fedelmente il romanzo, dobbiamo dire che non ci riuscì pienamente, molte, infatti, le differenze tra il film e il capolavoro di Stoker:  la vicenda è ambientate nel 1897 per poter inserire la scena del cinematografo, inventato solo nel 1895; il film inizia con la caduta di Costantinopoli avvenuta non nel 1462 ma nel 1453,  il nome vero di Dracula così come le motivazioni che lo portarono a divenire vampiro non spiegate nel libro così come non esistono dei passi che descrivono gli incontri tra Mina e il Conte.

Queste e molte altre le differenze che riuscirete a riscontrare soprattutto dopo aver letto il libro. 

Il film di Coppola fu aspramente criticato eppure rimane uno dei film più visti e conosciuti dal pubblico. E’ innegabile che il regista abbia calcato la mano e arricchito la narrazione di elementi fantasy e horror nonché di una spiccata propensione all’erotico.

La pellicola diventa una ricostruzione minuziosa inserendo episodi anche antecedenti quasi come se il male di Dracula fosse così facilmente spiegabile e interpretabile.

Rimane un film da vedere se non altro per l’impatto visivo e per capire anche il successo di un genere che  nella musica, nel cinema e nei libri affascina le generazioni più giovani.

A cura di Claretta


Recensore per un giorno | DRACULA ( Bram Stoker )

Oggi abbiamo l'onore di ospitare, per la sezione Recensore per un giorno, Emanuela Ciacci, a lei la parola:
Ho sempre avuto una certa propensione per le storie vampiresche ed il loro fascino derivante dall'eccitante connubio di suspence e curiosità. Come una certa predilezione la provo nei confronti di tutto quel linguaggio gotico che subentra all'ispirazione classica, prima, e da cui si lascia cacciare, poi.


Recensione | LA FATTORIA DEGLI ANIMALI ( George Orwell )

A volte si pensa alla favole come la classica storia per far addormentare i bambini, ma una favola è sopratutto un racconto che ha una morale dietro a differenza di alcuni casi editoriali che sono osannati dalla critica e adorati dalle masse in cui una morale non c’è.



Ed eccoci qui di fronte a questa favola che ricalca un po’  quelle di Esopo e Fedro, per il fatto che i protagonisti sono degli animali e che ha ispirato più di un’artista. Chi è appassionato di musica saprà senz’altro che l’album dei Pink Floyd, “Animal” ha tratto ispirazione da questo libro.


18 maggio 2011

Anteprima | IL BOTTINO



Ecco parte del nostro bottino del Salone Internazionale del Libro di Torino.  Alcuni libri saranno recensiti tra pochissimo, altri, invece, saranno messi in palio nei prossimi concorsi. Sempre e solo, qui, sulla vostra panchina preferita! Accomodatevi!


News| La vita di una donna singolare: Stanley Ann Dunham

Qualche giorno fa è uscito negli Usa il libro della scrittrice e reporter del New Yorker, Janny Scott: A singular Woman,   la biografia di Stanley Ann Dunham, la mamma del presidente Barack Obama.


Un libro che esce in questo momento di fuoco per il Presidente, tra la partecipazione degli Usa alla guerra in Libia e la paura di nuovi attentati dopo l’uccisione di Bin Laden.




Una biografia che si prefigge lo scopo di riportare alla luce la verità su una donna davvero singolare, sia sul piano della vita privata che professionale; cosa questa che, secondo l’autrice, non erano riuscite a fare nemmeno le rievocazioni ufficiali.

Stanley Ann Dunham nasce in Kansas, a Wichita, polo agricolo trasformato negli anni quaranta in un centro industriale per la produzione di aerei da guerra.

In quest’America, in pieno cambiamento, Ann e la sua famiglia decidono di seguire il lavoro del padre che li porta prima in California e poi alla Hawaii. E’ qui che la ragazza conoscerà il primo marito, il padre del Presidente, il primo ragazzo di colore ammesso in quella università: Barack Obama Senior.

Con l’intenzione di rompere tutte le convenzioni Ann sfida la famiglia e la società con quel matrimonio e con un figlio ma, presto, scoprirà che suo marito ha in Africa un’altra famiglia. I due si separano ma la donna non si perde d’animo, continua i suoi studi in antropologia e in sociologia, ultimando una tesi sulla povertà nel Terzo Mondo, ipotizzando quella formula del microcredito che tanto successo ha avuto negli ultimi anni.

Ann continua a stupire il mondo legandosi, in seconde nozze, con Lolo Saetoro, uno studente indonesiano. Con lui raggiungerà Giakarta , avrà una figlia, mentre il piccolo Obama crescerà in compagnia dei suoi nonni.  Nemmeno il viaggio in Asia appagò la sua sete di avventura, era oppressa dalla famiglia, lascerà il secondo marito e continuerà a viaggiare in tutto il mondo.

Il legame con Barack si indebolì di anno in anno; mentre il figlio si laureava in giurisprudenza ad Harvard, quando entrava in un famoso studio di Chicago, conosceva la  donna che sarebbe diventata la First Lady e iniziava una carriera politica che lo avrebbe portato ai vertici della Casa Bianca.

Nella campagna elettorale del 2008 una sorta di pacificazione tra i due venne quando il caso della madre e il suo tumore allo ovaie furono usati da Obama per attaccare le compagnie assicurative.

Poco prima di morire Ann fece in tempo a leggere la biografia di suo figlio: I sogni di mio padre dove forse ebbe modo di quantificare le sue assenze, il tempo perso quando si accorse che tutto il libro era incentrato sul quell’Obama Senior che il figlio non aveva mai conosciuto davvero.

La storia di Obama e della sua famiglia , disseminata in tre continenti, è la storia di quella globalizzazione tanto agognata. E’ la storia che fino qualche tempo fa sarebbe stata impensabile per un Presidente degli Stati Uniti. E’ il racconto di una donna impegnata nel sociale che tuttavia non riuscì a stare vicino alla persona più importante della sua vita: suo figlio.



"A Singular Woman, the untold story of Barack Obama's Mother", di Janny Scott, Penguin Group USA, 19.80 euro

A cura di Claretta



Recensione | LA COMPAGNIA DEL CORVO (James Barclay)

Qualche volta mi capita di trovarmi nella stessa situazione di voi Readers. Vedo un libro, magari penso di volerlo prendere, ma prima di convincermi davvero, preferisco attendere qualche recensione o commento positivo. Così è successo per “La Compagnia del Corvo”.

                                             
Dopo averne letto una recensione della versione inglese, mi sono deciso e l’ho acquistato.


17 maggio 2011

CHI L'HA VISTO? | DASHIELL HAMMETT, Shadow Man

Inauguriamo oggi una nuova rubrica di Reader’s Bench: Chi la visto? 

In questa nuova sezione troverai articoli che si occuperanno degli scrittori poco conosciuti, di quelli che dopo un repentino successo sono finiti nel dimenticatoio.

Oggi scelgo di parlavi di Dashiell Hammett, della sua vita e delle sue opere dopo aver letto l’articolo di Gabriele Pantucci sulle pagine di Repubblica del 15/05/11.


Nel quotidiano, in anteprima mondiale, anche un racconto inedito ritrovato da Richard Layman nell’archivio dello scrittore.

E’ vero che uno scrittore può considerarsi tale anche se le sue opere non vengono pubblicate e che il successo di un’opera non è solo metro di giudizio; ma cosa succede ad uno scrittore che, dopo i fasti e la fama improvvisa, vuole cambiare genere e magari scrivere qualcosa di nuovo o più profondo?

Dashiell Hammett ha solo sessantasei anni quando, nel 1961, muore a New York di cancro ai polmoni. Dopo una vita di stenti economici riesce a raggiungere il successo nel 1929 con Raccolto Rosso e a consacrarsi con Il Falcone Maltese. E’ in questo romanzo che nasce il detective Sam Spade, un personaggio senza fronzoli, né giudice né Dio ma un uomo in grado di fare il suo lavoro e di risolvere casi molto intricati.

Prototipo di tutti quei detective che da lì in poi avrebbe occupato le pagine di libri e di intere collane di polizieschi.

Quella di Hammet diventa un’ascesa irrefrenabile, a lui si spalancano le porte di Hollywood ed allo stesso tempo quelle dell’inferno. Un inferno fatto di alcool, donne, droga che sembra non avere fine.

Un crollo che gli costò un esaurimento nervoso e la fine della sua carriera letteraria. Lui che negli anni Trenta era stano giudicato dal New Yorker il miglior scrittore contemporaneo; lui che voleva rifondare la sua scrittura, uscire dai limiti di un solo genere e raccontare qualcosa che finalmente tenesse inchiodato il lettore non per la sua prevedibilità.

Non aveva ancora quarant’anni e fino alla sua morte, avvenuta quindici anni dopo, si credeva che la sua macchina da scrivere fosse stata avvolta da un assordante silenzio.

L’uomo travolto da successo, incapace di gestirlo, fu però in grado, all’epoca delle persecuzioni maccartistiche, di non tradire i suoi compagni e scontare cinque mesi di carcere.

L’inventore di un genere fu anche un uomo coraggioso ma non abbastanza da fronteggiare i suoi fantasmi e la paura più grande dell’uomo: il fallimento.

Grazie all’opera di Layman adesso scopriamo gli embrioni del nuovo corso che Hammett voleva intraprendere: dodici racconti che, speriamo il più presto possibile, vengano pubblicati.

Se hai letto Hammett e credi che sia stato ingiustamente dimenticato, scrivici un commento.

Quali sono gli scrittori scomparsi, quali secondo te meritano di essere ritrovati?

A cura di Claretta

Per apprfondire:

"Shadow Man, vita di Dashiell Hammett", di Richard Layman, Mondadori, 10.50 euro












CARTOON ON THE BENCH | HOWARD PHILIPS LOVECRAFT

 

Ritratto a cura di Mattia Galliani

Howard Philips Lovecraft è quello che oggi potremmo definire un pioniere. Poco conosciuto tra i suoi contemporanei e, probabilmente anche dai  posteri, se non fosse stato per il Circolo Lovecraft il suo nome e la sua opera sarebbero stati dimenticati per sempre. 

Autore di racconti brevi che possono essere difficilmente classificabili a causa della compartecipazione di diversi elementi come horror, fantasy e fantascienza. I suoi scrittori di riferimento furono sicuramente Edagar Allan Poe e Lord Dunsay e la sua opera può dividersi in tre fasi:  storie macabre, storie oniriche e il Ciclo di Cthulu, per il quale è passato alla storia.


Scopriremo meglio il mondo e la figura di H.P. Lovercraft, prossimamente.



“ … And as from some demoniac sight. I flee into the haunted night.”




Il sito di Mattia:




Il blog che cura con alcuni amici:



Recensione | GIARDINI E STRADE - diario 1939/1940. In marcia verso Parigi (Ernst Jünger)


Il primo pensiero che mi ha attraversato la mente leggendo Ernst Jünger è stato il seguente: quest'uomo è il novecento; è il contemporaneo di noi tutti che di questo secolo siamo figli.

Pensiero confortato dalla lettura di uno dei suoi diari, questo Giardini e strade, che narra dell'entrata in guerra della Germania nel 1939, per poi concludersi nel luglio del '40, a Francia occupata. E' una lettura a suo modo sconvolgente, affascinante, molto vera. 



In queste pagine Jünger mette in scena se stesso, la sua cultura, ma anche la cultura di un popolo intero, quello tedesco, di nuovo in azione dopo i controversi, difficili, penosi anni seguiti alla sconfitta nella Prima Guerra Mondiale. Sono pagine scritte benissimo, terse, che sanno far coesistere i grandi fatti della Storia con la vita quotidiana, gli obblighi con le passioni, i desideri personali con la ragion di Stato. 

Non starò qui a tentare di raccontare la figura di Jünger – che è di portata immensa e che richiederebbe uno sforzo storico e storico letterario  che non sono in grado di fare – ma invito il lettore a dare una scorsa, anche sommaria, alla sua biografia, per capire fino a che punto questo autore incarni alcuni degli snodi ideologici più pericolosi e complessi degli ultimi cento anni: quello per intenderci che si pone a cavallo tra nazionalismo e amor di patria, tra Destra e nazionasocialismo. 

Jünger, ormai è un dato storico assodato, non fu un nazista. Per niente. Fu anzi tra gli intellettuali che non accettarono di compromettersi con il regime e che nonostante ciò subirono un ingiusto ostracismo nel dopoguerra, eppure partecipò alle campagne militari, comportandosi, nonostante la ferocia del conflitto, con onore e senso di responsabilità; come dire: la patria esigeva il suo contributo, e per quanto lo Stato in quel frangente coincidesse con il mostro nazista, Jünger non si tirò indietro: offrì ancora una volta la sua vita, lui che già lo aveva fatto durante la Grande Guerra. 

Ovviamente, senza sapere nulla della Soluzione finale e di tutte le altre immonde sciagure causate dal regime nazista. Come si può facilmente intuire ci troviamo di fronte ad un dilemma umano, filosofico e morale a cui  noi lettori di oggi difficilmente possiamo dare una risposta definitiva. Di sicuro io non ci proverò neanche.

Leggendo Giardini e strade ci si immerge in un vero percorso di riconoscimento: di se stessi e della realtà storica che si sta via via configurando, una realtà di cui l'autore stesso intuisce solo a tratti la portata drammatica e distruttiva. 

La figura del guerriero e dell'artista finiscono per confondersi, per abbracciarsi definitivamente, in un crescendo emotivo e intellettuale che lascia senza fiato, appassiona, qualche volta addirittura risulta di difficile comprensione (come le lunghe divagazioni naturalistiche, grande passione di Jünger), ma sempre riesce a vincere l'orizzonte della mera rappresentazione per avvicinarsi al respiro epico dei grandi valori, dei grandi ideali, di una libertà dal respiro infinito.


A cura di Ariberto 

"Giardini e strade – diario 1939/1940. In marcia verso Parigi", di Ernst Jünger, Guanda, 210 pagg., 18.50 euro.

 
Voto 8.5/10





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