L’impero Murdock barcolla, la carta stampata subisce un durissimo colpo e il modo di informarsi cambia, grazie all’uso di Internet.
L’ultima indagine effettuata dal Censis conferma che cresce il numero degli italiani che usa quotidianamente Internet e i suoi servizi. La percentuale si attesta intorno al 53,1%, ma se guardiamo alle statistiche, per la fascia d’età (14-29) la percentuale spicca il volo.
Eppure rimane ancora altissima l’utenza televisiva e il telegiornale è ancora il primo mezzo di comunicazione da consultare. Ma chi decide di approfondire (sono per lo più i giovani o persone con un alto livello d’istruzione) lo fa con un mix di mezzi d’informazione: web tv, giornali, siti e anche con i social networks.
La carta stampata attraversa un brutto periodo, diminuisce il numero di chi compra i quotidiani, rimane stabile il numero dei settimanali venduti così come il numero di chi consulta le riviste online, che si attesta al 36,6%.
Dalla ricerca effettuata dal Censis, quelli che ne escono peggio sono i giornalisti: sono preparati, ammettono gli intervistati, ma fortemente schierati con il potere politico o finanziario dell’organo per il quale lavorano. Sono giudicati in modo migliore le radio e le testate giornalistiche online, considerate più indipendenti.
L’indagine porta con sé alcune notizie positive: l’Italia finalmente sta colmando il ritardo, nei confronti degli altri paesi europei nell’uso e nella conoscenza di Internet ma soprattutto sta imparando a confrontare e leggere al di là di quanto viene detto o scritto su una testa giornalistica.
Il dato migliore di tutti è l’aumento del numero di chi ammette di aver letto più di un libro quest’anno, e lo afferma il 56% degli intervistati.
Si perché navigare, confrontare sono certamente mezzi utilissimi ma per andare al cuore di un problema, conoscerne cause ed effetti, l’unico modo è quello di sfogliare un libro …
A cura di Claretta
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