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29 ottobre 2010

Readers On Tour | CLAUDIO IN LONDON

Per chi come me, è appassionato di musica, sport e lettura,  Londra diventa la destinazione di un viaggio “mistico”, un pellegrinaggio verso un luogo di culto dove tutto ha avuto inizio.
Era una vita che sognavo di andare a Londra, questo ombelico del mondo moderno dove sono passati grandi personaggi della cultura, dello sport e grandi politici. 
Già mentre mi avvicinavo alla città, osservando la campagna inglese, mi ritornava alla mente la brughiera dove Doyle ambientò parte del romanzo “Il Mastino dei Baskerville”, ma chissà quanti altri romanzi gialli hanno tale ambientazione,  la quale si presta benissimo per quel genere.
La prima sera dopo una non breve passeggiata mi sono ritrovato davanti l’abbazia di Westminster, lì sono sepolte alcune delle più influenti personalità inglesi, tra le quali Dickens e soprattutto Isaac Newton. Da ciò trae spunto la famosa scena de “Il codice Da Vinci”, dove Robert Langdon è intento a risolvere l’enigma che lo porterà a scoprire la chiave per aprire il criptex.
Rimanendo in tema codice Da vinci, il giorno dopo ho fatto un giro alla National Gallery, qui c’è esposta una delle due “Vergini delle Rocce”, la versione meno cupa. L’altra come ben noto si trova al Louvre di Parigi.
Ci si perde all’interno del National Gallery, chissà quanti scrittori avranno trovato ispirazione passeggiando per questi corridoi e perdendosi di fronte a tanti capolavori. La cosa bella, è che non mi è costato niente accedere alla galleria, il che mi ha dato una sensazione di avere dei capolavori a portata di mano, come se fossero un bene comune da condividere con tutti.
Altra tappa letteraria del mio viaggio, non poteva essere che il numero 221B di Baker Street. Il pomeriggio appunto mi sono diretto verso la mia meta e dopo una bella camminata (è abbastanza lunga) sono arrivato a destinazione. Dopo aver preso i biglietti per il museo sono entrato.
A metà tra il divertito e l’eccitato, mi sono ritrovato Watson (un attore che lo impersonava) che faceva gli onori di casa ed erano gradite foto con lui. Io ne ho approfittato subito, d’altronde non capita tutti i giorni di farsi una foto con una celebrità del genere.
Dopo essermi fatto scattare la foto, ho proseguito il tour della casa-museo, nella camera da letto di Holmes c’era anche una vetrina con alcuni libri, indovinate un po’ quali?
Mi sentivo come un bambino nel paese dei balocchi, la casa era fantastica. Oltre a riprodurre l’abitazione del celebre detective era arredata anche con alcune vetrinette con oggetti dell’epoca, e tappezzata sulle pareti con delle riproduzioni delle illustrazioni usate su Strand Magazine.
Negli altri piani c’erano anche delle statue di cera, con delle riproduzioni di alcune situazioni dei libri e dei racconti, come ad esempio una testa di cane che sbucava dal muro (da “Il mastino dei Baskerville”) oppure un uomo intento a ricopiare a mano un enciclopedia (da “La lega dei capelli rossi”).
Se questo museo fosse un libro gli darei 10 tazze e lo raccomando a tutti i lettori del blog che abbiano la fortuna di poter andare a Londra. Sicuramente una delle attrattive più divertenti di città, per i miei gusti.
Finito il giro, nel museo mi sono fatto scattare un’altra foto davanti alla porta con cappello, pipa e bobbies, dopo di ché ho fatto visita al Beatles Store che era proprio al civico precedente.
Mentre mi dirigevo alla fermata della metro fantasticavo su quando quella medesima strada veniva percorsa da Doyle immaginando che davanti a lui ci fossero Holmes e Watson pronti ad entrare in azione per un nuovo caso.
Il giorno successivo, rimanendo in tema Beatles mi sono diretto verso Abbey Road. Siccome dovevamo cambiare metro siamo scesi di nuovo a Baker Street e, con mia sorpresa, ho scoperto che parte della stazione era decorata con delle piastrelle con la sagoma di Sherlock Holmes.
Purtroppo non ho avuto modo di visitare altri posti legati alla letteratura in maniera stretta, anche se, ad ogni modo,  Londra stessa è strettamente legata alla letteratura. Si potrebbe paragonare ad un enorme palcoscenico di teatro, dove si sviluppano le vicende più disparate.
Si respira aria di cultura da ogni parte, sembra che risuoni musica in ogni angolo della città, sapere di aver passeggiato per le stesse strade dove sono passati grandi scrittori e musicisti famosi, già vale il prezzo del viaggio. 
Ad ogni modo felice ed appagato dell’esperienza, che spero di poter ripetere al più presto, mi accingo a sistemare i ricordi dell’esperienza, tra i quali ovviamente non poteva mancare una tazza da té con la scritta “London”.
Cosa provo adesso? Adesso ho la stessa sensazione che si prova ogni qual volta si gusta qualcosa di buono e il sapore rimane sul palato e non si vede l’ora di gustalo nuovamente.

28 ottobre 2010

Recensione | LA SEQUENZA MIRABILE (Giulio Leoni)







Non avevo mai letto prima d’ora questo autore, che ho avuto la possibilità di conoscere durante la conferenza di presentazione del libro, avvenuta durante Giallolatino. 
Proprio la conferenza ha animato la mia vorace curiosità che si palesa di fronte ad autori a me sconosciuti e questo mi ha spinto ad acquistare il libro.
Il romanzo ci racconta di uno scrittore di gialli, Giulio Leoni (omonimo dell’autore), che viene contattato da Ermete Cimbro e sua figlia Amaranta. I due propongono al protagonista di cercare per loro conto una formula scritta da un certo Gerolamo Martini. Lo sconosciuto matematico ipotizzava che gli eventi che accadono nell’universo si ripetano con una certa frequenza e proprio mediante questo studio, era riuscito a formulare una sequenza, la quale permetteva di calcolare il ripetersi di questi eventi e perseguire il poco nobile scopo di sbancare i casinò di mezzo mondo. Di tale formula, sostiene il dottor Cimbro, era entrato in possesso un suo zio Aristotele Cimbro, che con essa si era arricchito.
Così Giulio, nonostante un forte scetticismo iniziale, parte alla ricerca della formula Martini, e con il passare del tempo diventerà sempre più una caccia al tesoro, in lungo e largo per Roma, che lo porterà ad incontrare personaggi bizzarri e ameni, finché la sua ricerca non si intreccerà con D’Annunzio e la questione fiumana, altro tema caro all’autore e colonna portante di un altro suo romanzo.
Devo dire che non mi è dispiaciuto per niente nonostante sia il solito giallo, di cui è pieno il panorama italiano e mondiale. Cosa lo rende differente? Il racconto ben scritto e senza fronzoli perciò molto diretto, ogni descrizione va al punto e non è fine a se stessa. Oltre a stimolare la mia curiosità verso la questione fiumana, argomento di cui si sa poco e se ne parla meno.
I personaggi in cui si imbatte il protagonista, sembrano singolari e fuori dal tempo. Il più enigmatico è senza dubbio Amaranta, la protagonista femminile. Come spiegato dall’autore durante la conferenza stampa di presentazione, lei rappresenta il suo canone di bellezza femminile. Ricorda Rita Hayworth nel film Gilda, ma durante il libro assume diversi aspetti e sfaccettature.
Il suo stesso nome, ha molti significati. Amaranta può riferirsi al colore amaranto, ma vuole anche dire “immortale”, oppure “fiore che non appassisce”. Leggendo il libro poi si capirà meglio perché l’autore abbia fatto questa scelta.
Inoltre ho sentito molto vicino a me questo romanzo ambientato a Roma. Conosco bene sia molti dei luoghi accennati, come la stazione Termini o la biblioteca Nazionale, sia alcune delle situazioni che sono all’ordine del giorno, come gli ambulanti che vendono ombrelli e ti si piazzano di fronte appena scendi dal treno in un giorno di pioggia. 
Questo mi ha permesso di immergermi completamente dentro l’atmosfera del libro e di seguire il protagonista nella sua caccia alla “Sequenza Mirabile”.
La Sequenza Mirabile” di Giulio Leoni, Ed Mondadori, 258 pag,  prezzo 9,50 €
Voto: 7,5 / 10




27 ottobre 2010

Recensione | DIARI DI VIAGGIO ALLE ISOLE EOLIE (a cura di Clara Raimondi)

Se vi siete, per caso, già imbattuti nella recensione de  qui sulla nostra panchina, capirete che il libro di cui vi parlerò ne è diretta prosecuzione.
Diari di viaggio alle isole Eolie a cura di Clara Raimondi, raccoglie, con testo a fronte in francese, gli scritti dedicati alle magnifiche isole siciliane di Alexandre Dumas e Guy de Maupassant.
Il libro si propone di soffermarsi proprio su due tra i più importanti viaggiatori delle Eolie.
Alexandre Dumas padre (1802-1870) è uno dei più grandi scrittori francesi, maestro del romanzo storico, è autore di capolavori come “ I tre moschettieri” e “Il Conte di Montecristo.
Arriva in Italia nel 1835 e dopo Genova, Livorno, Napoli, approda in Sicilia e giunge sulle Isole Eolie tra il 6 e il 9 settembre dello stesso anno.
L’escursione alle isole occupa diversi capitoli del suo diario di viaggio “Impressions de voyage. Le capitaine Arena” in cui appaiono, in veste di accompagnatori, l’amico Jadin e il cane Milord.
Un viaggio fatto d’incontri ricchi di umanità, pieno di riflessioni e di elogio alla magnificenza della natura inviolata.
L’incontro e la convivenza con i Francescani che li ospitano a Lipari, il viaggio a Vulcano dove sono ospiti dei figli del Generale Nunziante e la visita ai forzati che estraggono lo zolfo e la notte trascorsa ad ammirare nel buio lo spettacolo del vulcano Stromboli, sono solo alcuni dei passi più interessanti.
Con voluto distacco e con numerose incertezze, ci presenta un mondo che ai suoi occhi appare lontano e a tratti incomprensibile, quasi si trattasse di un viaggio verso le zone più lontane della terra, un viaggio esotico a pochi chilometri da casa.
Il racconto descrive le abitudini economiche socio culturale delle isole, le bellezze naturali e quelle archeologiche.
Sue le pagine che descrivono l’organo di Eolo, già dipinto da Jean Houel e che la leggenda indicava come un antico strumento che emetteva suoni in base al vento che lo attraversava.
Guy de Maupassant (1850-1893) è uno dei maggiori scrittori del naturalismo francese, autore di diversi racconti e romanzi, di cui il più famoso è “Bel -Ami”.
Maupassant attraversò in lungo e in largo il Mediterraneo, da ciascuno dei suoi viaggi, intrapresi proprio sul suo yacht” Bel Ami”, tornava sempre carico di energia propulsiva che imprigionava nelle sue opere.
Nel suo racconto di viaggio “La vie errante”, esiste un capitolo dedicato al suo soggiorno in Sicilia nella primavera del 1885.
L’autore visitò anche le isole Eolie e in particolar modo Vulcano che ispirò le pagine contenute nel libro.
Abbandonando la visione oggettiva e distaccata, Maupassant si lascia a un lirismo ineguagliabile nella descrizione della sua scalata al cratere di Vulcano.
La fucina del fabbro degli dei è descritta con dovizia di particolari, con un uso di similitudini per cui la “sciarpa gialla” sono le ginestre che contornano Vulcano e lungo i suoi fianchi si distinguono “alcune case attaccate come conchiglie marine a uno scoglio”.
Un breve racconto per descrivere le profonde emozioni che il paesaggio suscita in lui.
La veste grafica, come per l’altra opera della scrittrice, è curata come sempre, questa volta però con quel tocco in più: le splendide illustrazioni interne di Adriana Pignatelli Mangoni, che ha interpretato in chiave propria le tele che alle isole sono state dedicate.
Un libro che ci presenta i due autori sotto vesti nuove, inframmezzato da pagine centrali che propongono i passi più importanti, i momenti lirici del racconto.
La narrazione di Dumas supera in lunghezza le poche pagine di Maupassant, che tuttavia si difende con una straordinaria liricità.
“.. questa roccia arsa dal fuoco, questa lava indurita dall’aria, queste scorie scalfite dall’acqua delle tempeste, possono essere una patria?”
Alexandre Dumas
“ Tutto è giallo intorno a me, sotto i miei piedi e sopra di me, d’un giallo che confonde e acceca. Lo sono il suolo, le alte pareti e perfino il cielo. Il sole spande nell’abisso muggente la sua luce infuocata che il calore della conca di zolfo rende dolorosa come una ustione”.
Guy de Maupassant
Questo libro ci è stato gentilmente inviato dall’autrice, Clara Raimondi.
Il sito è il portale principale con il quale poter  accedere ad un mondo di informazioni sulle Isole Eolie, dove poter iscriversi alla newsletter e commentare il blog, entrando a far parte di una community di amici delle isole Eolie.
La pagina Fb

Diari di Viaggio alle Isole Eolie” a cura di Clara Raimondi, Ed Centro Studi Lipari,  117 pag, 15 €
Voto: 9 / 10

26 ottobre 2010

Recensione | HAIKU: il fiore della poesia giapponese da Banshō all'ottocento (a cura di Elena Del Pra)

In quanto modesto e discontinuo affezionato della cultura giapponese, non disdegno, saltuariamente, di immergermi in un romanzo o in un libro che mi rimandi, vibrante, tra le pieghe di quella cultura da noi tanto lontana, ma che non manca di affascinarci e sorprenderci continuamente.
Colgo l’occasione di un inaspettato regalo per gettare lo sguardo in particolare su una forma artistica ben definita, proveniente proprio dal sol levante, quella del fiore dell’opera poetica giapponese: l’Haiku
La Poetica: l’Haiku è sicuramente la forma poetica più breve esistente al mondo. In soli tre versi di 5-7-5 sillabe, è condensata la carica poetica del componimento. Già dal VIII secolo con la poesia in cinque versi detto Tanka (letteralmente “poesia breve”), la poetica giapponese tende al compattamento. Nei secoli XI e XII questa assume la tipica forma “a catena” in cui come un gioco, ogni strofa è improvvisata da un diverso interlocutore. Già in questo frangente è chiara l’importanza dell’ “Hokku” la prima strofa di questo componimento, che con il passare del tempo evolverà nell’Haiku vero e proprio. E’ nella seconda metà del 1600 che Matsuo Banshō, vero sacerdote dell’Haiku trova terreno fertile per la sua rivoluzione. In un’epoca in cui rinnovamento sociale si sposa con un rinnovato fervore artistico: la classe borghese sale alla ribalta occupando il centro della scena economico artistica giapponese. In questo scenario l’Haiku diventa la poesia della natura reale, delle cose semplici, della lingua comune.
Haiku: il fiore della poesia giapponese da Banshō all’ottocento è un antologia di per se completa e appagante che ripercorre la storia dello Haiku dalla fioritura del seicento fino al periodo contemporaneo. Se si abbraccia la filosofia della poetica, che sempre propone una sfida a cogliere l’attimo, il respiro del mondo in una dimensione senza tempo, si rimarrà stupiti da come questi microscopici componimenti riescano a riproporre nell’animo del lettore, una visione del mondo e della natura antidescrittiva e unica, imperniata sulla cattura dell’essenza dell’attimo de della sua “Fueri Ryūkō”, “L’impermanenza e l’eternità” dove anche un piccolo movimento può fare da contrappunto al silenzio dei secoli.
Fredda più della neve
è sui capelli bianchi
in inverno la luna.
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Yuki yoti mo
samushi shiraga ni
fuyu no tsuki
Haiku” raccolta a cura di Elena Del Pra, Ed Mondadori, 272 pag, prezzo 8,50 €
Voto: 7 / 10



25 ottobre 2010

INTERVISTA A FILOMENA CECERE



Quest’oggi Reader’s Bench è molto lieto di avere come ospite un autrice emergente del panorama fantasy italiano: Filomena Cecere.
Filomena è autrice della trilogia dei Cavalieri di Elidar, come avrete potuto leggere dalla recensione del suo libro pubblicata la settimana scorsa.

22 ottobre 2010

Recensione | ALLE EOLIE SULLA SCIA DI ULISSE (Clara Raimondi)




Il luoghi del cuore sono spesso quelli legati all’infanzia, sono il mare e le spiagge che ci hanno visto crescere e sorridere.
Le mie sono quelle del basso Lazio, Sabaudia, il Circeo, Terracina e Sperlonga.

Ognuno di noi ha il “suo” mare nel cuore, simbolo di nascita e di rinnovamento continuo, quello di Clara Raimondi è il mare di Sicilia, in particolar modo delle isole Eolie.
Moltissimi i viaggiatori che hanno descritto nelle loro opere le bellezze naturali, culturali, storico artistiche delle isole e il libro Alle Eolie sulla scia di Ulisse di Clara Raimondi, li presenta uno dietro l’altro in una carrellata che va dal XVIII al XX secolo.
Da Jean Houel che realizzò ben dodici tavole delle isole, oggi conservate al museo Hérmitage di San Pietroburgo, a Déodat de Dolomieu famoso geologo.
Da Lazzaro Spallanzani naturalista e vulcanologo, a personalità del calibro di Dumas padre a Guy de Maupassant, a Marie Esparance von Schwartz, unica donna tra i viaggiatori, all’arciduca Luigi Salvatore d’Austria e ad Albert t’Serstevenz, scrittore e autore di libri di viaggio, forse l’ultimo viaggiatore arrivato alle Eolie.
Ognuno di loro ha raccontato queste isole di Sicilia, attraverso scritti e opere, nelle quali scopriamo in quante declinazioni diverse e per quanto tempo  sono state al centro dell’interesse dei grandi letterati e studiosi.
Un’antologia completa che ci presenta i diari dei viaggiatori del passato, con una scheda biografica e passi tratti dai loro racconti.
Un libro davvero curato in ogni suo dettaglio, con una veste grafica che presenta immagini mozzafiato delle isole Eolie, foto realizzate anche dalla stessa autrice che raccontano i luoghi di ieri e di oggi visti con lo sguardo di chi queste isole le conosce da sempre.
Il testo offre tantissimi spunti per la lettura, in ogni sezione dedicata a un viaggiatore, c’è anche la scheda del libro dal quale provengo le citazioni, edizioni spesso curate e tradotte dal Centro Studi- Lipari.
Grazie al libro ho potuto scoprire la bellezza di questi luoghi, apprezzarne ogni aspetto e capire la differenza che c’è tra un turista e un viaggiatore.
Un viaggiatore si muove verso mete sconosciute, non “di moda”, affrontando, come spesso succedeva in passato, un viaggio pieno di pericoli e difficoltà.
Il Gran Tour era il viaggio che letterati e appartenenti alla buona società intraprendevano, attraversando l’Europa, per conoscere le origini comuni che legano tra di loto tutti i popoli del Mediterraneo.
Una ricerca che con il tempo si è affievolita, illuminata dal miraggio e dalla luce fioca dei viaggi esotici.
Prima di allontanarci per mete lontane e di trasformarci in turisti banali, conosciamo e viaggiamo lungo l’Italia.
 Qualcuno, dal passato, ci ricorda che è il cuore del Mondo.
“Giungemmo nell’Eolia, ove il diletto
Agli’immortal dèi d’Ippota figlio,
Eolo, abitava in isola natante,
Cui tutta un muro d’infragibil rame
E una liscia circonda eccelsa rupe”
Omero,Odissea, libro X,1-5

Questo libro ci è stato gentilmente inviato dall’autrice, Clara Raimondi.
Il libro fa parte di un progetto no profit del Centro Studi Lipari, patrocinato dalla Regione Sicilia e dal Comune di Lipari.
Il sito  è il portale principale con il quale poter  accedere ad un mondo di informazioni sulle Isole Eolie, dove poter iscriversi alla newsletter e commentare il blog, entrando a far parte di una community di amici delle isole Eolie.
La pagina Fb 
Alle Eolie sulla scia di Ulisse” di Clara Raimondi, Ed Centro Studi Lipari, 64 pag, prezzo 8 €

Voto: 9/10

21 ottobre 2010

BOOKSHELF DESIGN | Le librerie più particolari dal Web

La mia famiglia ed io siamo appassionati di design e mobili, quindi mi capita spesso di girare su internet in cerca di mobili o articoli di design particolari.
L'altro giorno mi sono imbattuto in alcune librerie molto carine e perciò ho iniziato a cercare nei meandri della rete per trovare le più belle e particolari.
Questa è la classifica delle dieci che più hanno colpito la mia fantasia.




10 - The Rolling Shelf di 


Quante volte vi è capitato di avere una classica libreria e comprare un libro che non entrava verticalmente? Beh la designer Catherine Greene ha pensato a noi, proponendoci questa particolarissima libreria che ha tre ripiani “arrotolabili” per ogni evenienza.


9 - Console Bookshelf di Stanislav Katz


L’idea di unire libreria e luogo di lettura non è nuova, ma la reinterpretazione che ne ha dato questo designer lettone, mi ha colpito molto. Unico neo forse sta nella postazione lettura, che francamente penso andrebbe prima provata, perché non so quanto possa risultare comoda.

8 - Book Worm di Cyrill Drummerson


Le librerie classiche sono sempre accettate, ma personalmente prediligo quelle che riescono a creare movimento, in modo da non annoiare mai, poiché riescono a trasmettere sempre un senso di cambiamento anche solo guardandole da un angolo differente. E’ sicuramente il caso di Book Worm, libreria creata da un designer russo, che cerca di creare un labirinto all’interno del quale i libri sono imprigionati. Sta a noi liberarli.

7 - The Equation Bookshelf di Marcos Breder 


Questo è un ripiano/libreria particolarissimo, che utilizza come divisori le parentesi dalle graffe alle tonde. L’autore stesso la definisce così:
{Equation help you[to organize(your life) in priority]order}

6 - Nar Coffee Table di Omer Unal


Questo simpatico tavolino unisce la funzione di tavolo a quella di una libreria, cambiando la nostra prospettiva e sfruttando, per una volta, lo spazio orizzontale al posto della solita verticalità.


5 - Bookworm di Ron Arad


Il secondo “verme” libreria di oggi è un classico del design, che nei negozi si vede molto spesso. Il bookworm della Kartell rimane una delle più belle librerie di design in commercio, per la sua capacita di rendere il movimento in modi diversi.



4 - Salkim Hanging Bookshelf di Omer Unal


Questa libreria, la seconda in classifica che è stata creata dal designer turco Omer Unal, utilizza i convenzionali ganci da gruccia e i bastoni, per creare una libreria pendente unica. Il mio pensiero vedendola è che sarebbe molto carina e originale, da usare come separè fra due zone della casa.

3 - Bibliochaise dello studio


Questa poltrona libreria, creata dallo studio di design milanese Nobody&Co, rientra insieme al Nar Coffee Table (punto 6), nella categoria delle librerie atipiche, nate da altri oggetti, ma che riescono a sfruttare in maniera molto originale lo spazio, riuscendo anche a creare un angolo lettura tutto nostro.

2 - Balance Bookcase di Dennis-Oh




Questo ripiano/libreria lo trovo incredibilmente geniale. Una “bilancia” che ci permette di non stancarci del nostro ripiano, che va bilanciato per rimanere perfettamente in orizzontale. E come dice il motto che l’accompagna:


“Maintain the balance of your knowledge!”


1 - Staircase/Bookcase di Tim Sloan


Questa non poteva non essere al 1° posto della mia classifica, per due motivi.
Primo è una libreria funzionale che utilizza lo spazio in una maniera stratosferica;
Secondo è in legno e sinceramente il calore che può dare una libreria in legno ancora non viene superato da nessun altro materiale.
Prima di lasciarvi permettetemi di fare una menzione d’onore particolare, per una libreria che ha catturato irrimediabilmente il Nerd che è in me e nonostante tutto, risulta anche molto simpatica come idea:
Menzione d’onore: PacMan Bookshelf di Mirko Ginepro






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